Nevica, nevicherà tutta la notte. Sei costretta ad ascoltarmi, abbiamo soltanto le nostre parole a riscaldarci. Là fuori ormai ci sono metri di silenzio a bloccare ogni porta. La tua auto non partirà prima di qualche giorno, non abbiamo sale, non abbiamo telefono, non abbiamo
Il Fintocolto non scriverà mai Buon Natale. Si aggira tra primi e secondi piatti della propria cucina, cercando le frasi più originali da poter spendere al posto dei semplici auguri. Tematiche ricorrenti: cibo, regali, consumismo generico, parenti. Le nonne. Le nonne spuntano dal muschio del
Beh, ormai si può dire: Avevano ragione loro. I maya, intendo. Hanno colorato il loro calendario fino a un certo punto e ci hanno lasciato i pennarelli. Noi li abbiamo osservati per qualche secolo, poi li abbiamo fotografati. Hanno vinto loro, certo che sì. Sono
I Fintocolti sono ovunque. Hanno macchine fotografiche e citazioni stampate in fronte, hanno smartphone e lapis, hanno agende e grossi occhiali. Fanno disegni su fogli inutili, fanno finta di aver capito o di capire. Se qualcuno capisce che non capiscono, allora fingono che sia attitudine
Oh. Questi bambini corrono nel parco, si rincorrono, rincorrono il parco e il parco rincorre l’inverno, il fegato nuovo. Sudano. Fate piano, rischiate di farvi male. Mio figlio corre, la sua maglia a righe offende l’universo. Era mia, ha visto giorni peggiori e luoghi più
Ti scrissi una volta: “Non ho più voglia di me. Ho ancora voglia di te. Ho avuto tempo, non ho più tempo, ho avuto te, non ti ho più. Ti voglio ancora”. Poi spensi la luce. Ci ritrovammo. Ci avvicinavamo a grandi passi alla gioia.