A Macchia D’Odio #5
Col tuo libro in grembo, sei la mia gioia. Le ruote della tua sedia luccicano, la tua Christine. Quante volte, incuriosito, ho sognato di farti rotolare su un pendio di montagna con l’incertezza della fine, senza freni verso il niente. Ma da qui dentro niente è possibile.
Sei bellissima. Cambi pagina. Una zanzara mi si posa sulla mano, la muovo per scacciarla. Ma non ci sono più, né la mano né la zanzara. Vivo per miracolo hanno detto. Giù da un pendio. Quanto sei bella, piccola guidatrice colta e silenziosa.