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Il Fintocolto al Cinema /1

Come in quasi ogni ambito della propria vita, il fintocolto non riesce a dire del tutto la verità.

Al cinema, ad esempio, vorrebbe poter gridare il proprio amore per le varie declinazioni da cinepanettone, ma non può.
E badate bene: non che non ami anche qualche buon film, anzi. Ne ha visti molti e ha anche strizzato come stracci bagnati teorie su teorie riguardo a quel finale o l’altro. Le teorie del fintocolto sono una succulenta specialità della casa, ma spesso restano fuori menù: mai che ci sia l’occasione di belbellarsi contro le altrui smancerie.

Il più delle volte il fintocolto si fissa su particolari ai quali il regista non aveva minimamente pensato.Come mai nella scena del bacio quella scala volge verso destra? Un subliminale messaggio politico? Un simbolo dell’eterna scelta fra bene e male? Una citazione zeppeliana?
Probabilmente il regista non ricorda neanche che sullo sfondo di quella scena ci fosse una scala.
Ma in fondo il regista non conta, conta il suo nome da scrivere da qualche parte e tutti i suoi film da scaricare e guardare sgranati da un lettore DVD Inno-Hit.
Che poi di cinema nessuno capisce niente.
Nell’insicurezza, Kubrick e Tarantino saranno sempre due ottimi nomi da citare.