Cordiali SaluMi
L’estate. Epoca di baumaniano amore liquido che scorre in forma di sudore dalle orecchie alla spalla, sulla cotenna, come cappio pronto a tagliare via il fluire rigoglioso di momenti affannati ma rigorosamente solo pensati. Giù ancora, ululando con l’ugola arrostita al brione e la fesa a scalpitare. È un gran casino, spogliarelli ovunque. Le meningi al pistacchio e solo a volte al pepe nero, in attesa torbida di qualche conferma sessualmente trasmissibile, si chiedono continuamente se sia più opportuno dedicarsi al petto o alla coscia. Passano e spassano questi spiedini impanati di sabbia versiliana, appena scottati perché al sangue è sempre meglio. E i maschietti vorrebbero – eccome se – essere il lardo (in questo riuscendo bene) che le ricopre, un po’ per vezzo e un po’ per passione, a formare una prelibatezza al contempo raffinata e indecente. È un gran casino. Fra tritato di occhi e lingua pendente e fegato imprecante, che altrimenti non è estate, vien quasi da pensare che forse di quell’antica costoletta sarebbe stato più utile, a averlo saputo, fare un gustoso spuntino per dinosauri. Ma forse, a ben pensarci, forse proprio no.