Il Fintocolto e la televisione
Il fintocolto non guarda la televisione. O dice di non guardarla. O dice di averla guardata per errore, durante il pranzo, costretto dai familiari a consumare capitalistissimi hamburger dall’ignorante aspetto e orge di programmi iper-diseducativi. Conosce il gossip e le proprietà medicamentose delle vongole impanate nel capocollo solo perché quella maledetta scatola, magicamente limata nello spessore dal tempo che corre e dalla polvere che non trema come acqua per la roccia, si è accesa per errore durante il suo passaggio ripetuto quotidiano davanti alla nutritissima libreria che ciba il suo salotto. Attività troppo nobile e intensa per poter lasciare possibilità al distacco. Si sa però: il cervello immagazzina anche involontariamente. Quella malefica scatola piattissima, maledettissima scatola 89 pollici e comandi vocali. Beh, poco male: il fintocolto di necessità farà sempre virtù. La costrizione sarà comunque utile per un’analisi sociologica che stimoli e contestualizzi le ultime opere di speculazione del nostro fintocolto. A lui i pop corn.