Il Fintocolto e la combattuta ispirazione
Il fintocolto cerca una perenne ispirazione, che comunque non arriverà mai al momento giusto pur essendo latente e sempre presente nella scomoda ma banale certezza del Genio. Questo paradosso potrebbe risolversi con la mera accettazione di una tra due opzioni: o il fintocolto non ha una mazza di idea su ciò che potrebbe renderlo gigante e non più nano (tantomeno spalla, s’intende), oppure è la ricerca stessa l’ispirazione del fintocolto. La prima ipotesi non si prende neanche in considerazione, ma altrettanto complicata è la seconda poiché ogni buon fintocolto ritiene tale tema esageratamente mainstream e abusato. Non saprebbe dire in quali contesti, se nel post-nichilismsimbolismo o nell’heavy metal, comunque ne sente parlare sin dalle scuole medie. Nell’incertezza, l’amico tenta sempre di spingersi oltre le proprie aspettative azzardando la costruzione di un’idea geniale e potente, praticamente inutile e che mai e poi mai esternerebbe, ma capace comunque di renderlo vivo per un attimo in più: quel tanto che basta per tranquillizzarlo circa la propria maschia follia, la propria affascinante fantasia e quell’impennamento del pensiero scatenante secchiate di feromoni. Ecco, una volta tranquillizzato può serenamente mettersi a mangiare gli gnocchi di mamma prima che freddino: l’arte può aspettare, l’esofago no. Passami il formaggio.