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Il Fintocolto e la pioggia estiva

 

In caso di passeggera pioggia estiva, come in molti altri casi, il Fintocolto si limita a pensare per una mezz’ora a una simpatica e extra brillante battuta che stracci nettamente il “per essere dicembre si sta bene” di tutti gli sconosciuti contatti Facebook.
Le prime ipotesi che vaglierà saranno comunque riformulazioni impanate e fritte: “Babbo Natale quando arriva?”, “Mi pare di aver visto un’arca con un sacco di animali sopra”. Roba così.
In seguito valuterà l’ipotesi-citazione. Penserà alla Pioggia nel pineto. Poi alla Pioggia nel pineto. Poi a Jovanotti. Poi alla Pioggia nel pineto. Poi cambierà idea.
A furia di riflettere e elaborare, il sole riuscirà a farsi spazio e sarà necessaria una nuovissima strategia che punti a superare con grande luccicanza i banali commenti felici delle sconosciute contattesse Facebook, amanti della spiaggia e aggiunte agli amici solo perché nella foto profilo mostravano mezzo millimetro quadrato di pelle abbronzata.
Si tratta di una continua gara contro il tempo, quello meteorologico esterno ma anche quello interno: persa un’occasione per raccogliere consensi, il Fintocolto rifletterà su quanto la pioggia, sebbene estiva, si accostasse decisamente meglio al suo grigio-marroncino pensiero da improvvisato filosofo ar(t)ist(oi)cratico.
Sarà di nuovo costretto a inventarsi una scusa per non farsi trascinare in spiaggia a mostrare le burrose pendenze addominali.