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Il Fintocolto e la politica / puntata pilota

La discussione politica è cosa strana. Molte sono le tipologie di Fintocolto che nuotano sinuosamente, con litri di profumo addosso dato sopra al deodorante dato sopra al sudore-da-pc, fra gli ettolitri di discussioni che il web ogni giorno decide essere importanti.

Potrebbe essere interessante approfondire queste tipologie e non escludo, poco per volta, di farlo.

Tale percorso merita una pur breve premessa riguardo all’attuale discussione sui temi del lavoro (bella questa: “discussione sui temi del” è proprio da statista. Anche “la questione”. E anche “occasioni di confronto vero”. Un pochino lo è anche “sintesi”, ma quella è già più una roba filosofica…).

In questo ambito esiste ad esempio il Fintocolto Aggressivo, che avrebbe la chiave per dare una svolta all’economia italiana ma non ve la dirà, limitandosi a demolire quelle degli altri Fintocolti. Si tratta del Fintocolto da “basterebbe”: basterebbe tagliare quello, basterebbe investire su questo. L’utilizzo dei dimostrativi non è mai casuale. Solitamente ha grossi problemi con la gestione delle proprie risorse finanziarie e al cinema compra sempre i pop-corn in taglio piccolo, un po’ per risparmiare e un po’ per quella vecchia dieta che comunque non riesce a fare.

Esiste poi il Fintocolto Dimesso, che, a proposito di chiavi, non potrebbe permettersi neanche quella di un monolocale demolito in periferia e lo dirà a tutti, come a esorcizzare. È quello del “tanto”. Tanto non cambia niente, tanto pensano solo a se stessi. La gestione delle proprie finanze è solitamente appaltata. Al cinema prende sempre i pop corn di taglio gigantesco, sempre per esorcizzare.

Poi c’è il Fintocolto A Provvigione: automunito, buona dialettica e che crede fortemente nel progetto. Progetto peraltro in grande espansione. Talmente grande che il rimborso spese te lo sogni. Perché sognare in grande, si sa, è sempre un’emozione.